Un contributo di primo piano nel supportare la capacità delle persone che risiedono in strutture residenziali assistite, di mantenere la propria autonomia e le proprie relazioni sociali. Entrambi questi obiettivi sono determinanti per diminuire il tasso di mortalità, contrastare il degrado dello stato di salute e delle capacità cognitive ed emotive della persona. Inoltre, si mira a rispondere a un’esigenza di preservazione dei numerosi documenti in ambito medico e farmacologico che accompagnano la vita del cittadino.
La soluzione proposta prevede di supportare la persona lungo due direttrici: il bisogno di gestire i propri impegni e documenti, e quello di monitoraggio del proprio stato di salute.
In entrambe, la garanzia di semplicità di uso per l’utente risiederà nella possibilità di interazione vocale con il sistema. In tal senso occorrerà svolgere una approfondita attività di ricerca industriale, al fine di definire la piattaforma tecnologica in grado di effettuare il riconoscimento vocale in un contesto caratterizzato da un evidente deterioramento delle capacità espressive dei soggetti coinvolti. Un ulteriore elemento di indiscutibile complessità, dunque ancora una volta oggetto di una intensa attività di ricerca industriale, è il monitoraggio dello stato di salute del paziente, basato su algoritmi di AI collaudati e allenati su questionari standard (SF-36).
In particolare, il progetto EVA prevede la realizzazione di una piattaforma tecnologica che consenta all’utente di:
- contattare i propri medici di fiducia e le strutture sanitarie per prenotare una visita;
- informarsi e studiare temi di proprio interesse, come argomenti alla base del funzionamento dell’applicativo o relativi alla propria salute, tramite l’accesso a piattaforme di istruzione e a progetti online educativi;
- adoperare qualunque servizio di food delivery voglia rendersi disponibile a integrarsi.
- misurare regolarmente i propri parametri vitali essenziali (es. saturazione, pressione) e visualizzarli in un report ordinato;
- ricevere suggerimenti, sulla base della propria attività fisica quotidiana e nel rispetto di standard consolidati (questionario SF-36), volti a mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, nel rispetto delle norme vigenti sul trattamento dei dati personali e del consenso informato, nonché dei più elevati standard in ambito di sicurezza, la soluzione garantisce il salvataggio di documenti associati ai servizi summenzionati (referti, impegnative, ricette dematerializzate…). In tal senso, rimane aperta all’integrazione con il Fascicolo sanitario elettronico regionale (FSE).
Il progetto EVA abilita nuovi modelli di assistenza che diminuiscono la spesa sanitaria, aumentando la qualità dei servizi di diagnostica e di cura offerti ai cittadini in modalità tempestiva, predittiva e proattiva. L’uso delle tecnologie digitali proposte mette a sistema in tempo reale una quantità crescente di dati che, analizzati dagli algoritmi di Intelligenza Artificiale, consente di monitorare e interpretare i parametri vitali così come le attività di ogni giorno. Questo consente la generazione di insights utili per ottimizzare le strutture, i percorsi di prevenzione e cura, nonché la creazione di un sistema più inclusivo, migliore e avanzato.
Tutto ciò favorisce a rendere il sistema sanitario economicamente più sostenibile, in linea con quanto previsto dall’ Agenda 2030.
Ma non è tutto.
Effetti indiretti dell’innovazione del processo di assistenza domiciliare sottesa dal progetto EVA sono la riduzione delle emissioni di gas in atmosfera, il minor consumo delle risorse energetiche e la riduzione dell’emissione di rifiuti.
Invero, i diversi mezzi di trasporto e l’inquinamento hanno da tempo una stretta relazione essendo questi responsabili, ad esempio, di circa il 45% delle emissioni di ossidi di azoto (NO) in Europa e di una percentuale significativa delle emissioni totali di altri inquinanti principali. Inoltre, il trasporto privato è una delle maggiori fonti di gas serra nel mondo, con emissioni che aumentano ogni anno. In aggiunta, il traffico stradale costituisce la fonte di rumore ambientale più diffusa, con oltre 100 milioni di persone in Europa che ne sono vittime subendolo a livelli nocivi.
Riducendo la necessità di spostamento dei pazienti, da e verso le strutture sanitarie, si riduce altresì l’inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto, con ovvie ricadute positive sull’ambiente.
Inoltre, l’utilizzo di sensori e dispositivi medici a basso consumo energetico proposti, consente di ridurre e ottimizzare le risorse energetiche e lo smaltimento di batterie e rifiuti inquinanti.